Nel paese le persone anziane narrano di una regina chiamata Ponzia; la storia si riferisce alla seconda metà del ‘400, quando gli Aragonesi si schierarono contro il Papa e ne invasero i domini.
Cerreto ghibellino si schierò con gli Aragonesi mentre Ponte, antico castello fondato dai Longobardi, si schierò dalla parte della Santa Romana Chiesa.
Pare che la regina Ponzia esperta di armi e perfettamente a conoscenza di tutti gli anfratti, le grotte e i cunicoli del posto, assalisse gli Spagnoli, procurasse loro gravi perdite e poi si dileguasse nella notte nei dirupi della Rocca.
Durante i suoi attacchi si sentiva solo il frusciare delle vesti fra le pietre a strapiombo sulla gola.
Pare che poi dopo gli sforzi delle battaglie si sdraiasse a riposare in un prato dietro la chiesa di San Francesco.
Sempre secondo la leggenda la regina Ponzia era custode della gallina dalle uova d’oro.
Un’altra gustosa storiella spiega l’ampiezza del territorio un tempo dominato da Ponte.
Si narra che gli abitanti di Ponte e quelli di Vallo concordarono che per delimitare i confini tra i due castelli messi dell’uno e dell’altro sarebbero partiti la mattina al cantar del gallo, e i limiti del territorio sarebbero stati posti ove essi arrivavano.
I Vallani, per tenersi buono il loro galletto lo rimpinzarono di leccornie, ma questo, bello pieno, la mattina dormì fino a tarda ora.
I Pontani, al contrario, lo tennero digiuni e il loro galletto, affamato, iniziò a cantare alle prime luci dell’alba, sicché i messi di Ponte giunsero quasi fin sotto le mura di Vallo.